
L'umiltà e la finzione: essere attore secondo Vinicio Marchioni.
“Per la prima volta, in Drive Me Home, non ho avuto la sensazione di recitare, ma di vivere». Vinicio Marchioni. Discriminati nella Roma antica, condannati nel medioevo, osannati oggi tra tutti noi. Il mestiere dell'attore ha subito un percorso plurale, variegato, dalla bassezza iniqua della più becera dignità umana, fino all'elevazione celeste, con il divismo e la mitologia. Ma questo non significa essere attori. Sono le conseguenze, non il mestiere. Recitare è qualcosa di