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Re Lear

2008, Italy
Directed by: Daniele Salvo
Produced by: Politeama/Globe Theatre

Roma
Genre: Drama
Languages: It

 

con Ugo Pagliai
videoscenografie di Giandomenico Musu (INDYCA)

Synopsis

Scritta all’inizio del Seicento, l’opera storica narra le tristi vicende di un antico monarca britannico condotto alla pazzia dal comportamento snaturato delle figlie cui aveva affidato il suo regno. Il drammaturgo inglese guardando al passato ha raffigurato il suo presente che versava in una profonda crisi. Ma ha anche anticipato il futuro. Perché sembra molto attuale il tema al centro del King Lear: l’incomprensione e il fraintendimento tra padri e figli – sul piano privato - la difficoltà e persino la paralisi del ricambio generazionale – su quello pubblico. Indicatore quest’ultimo tutt’altro che trascurabile dei momenti di stasi, di degenerazione morale, di paralisi politica di una società.

Sono tutti padri e figli i personaggi principali del dramma. Innanzitutto, il protagonista, il re autoritario e affaticato dall’età, con la colpa di esser “diventato vecchio prima di divenire saggio”, ha lo sguardo penetrante, l’espressività e la voce tonante di Ugo Pagliai, attore di consumata esperienza. Il suo Lear attraversa con equilibrio gli eccessi del personaggio: è genitore anziano, è regnante indebolito, è delirante contro gli agenti naturali, supino con la faccia rivolta a un cielo inclemente nella nota scena della landa desolata e battuta dall’uragano (l’attore viene reso ben visibile da un piano inclinato verso il pubblico). Ma lo stesso re sa anche conservare una sottile vena di leggerezza quando scherza con il suo alter ego, l’inseparabile fool (il bravo Francesco Colella). Questi scherzando dice sempre il vero e ben definisce il suo padrone affermando: “saresti stato un ottimo pazzo” (tema caro a Shakespeare quello del confine tra ragione e follia).

All’ombra del protagonista ci sono poi i figli. Alcuni positivi in virtù della loro fedeltà e lealtà ai padri (Cordelia, figlia di Lear, Federica Bern; Edgar, figlio di Gloucester, Gianluigi Fogacci) ma fondamentalmente impotenti davanti al male. Altri sono negativi, come le figlie ingrate di Lear, Goneril (la convincente Melania Giglio) e Reagan, impreparate a gestire un potere sempre bramato e  ottenuto con l’adulazione, ma divise da avidità ed egoismi, incapaci di sostituire dignitosamente il genitore, prive di pietà filiale. A loro Lear dice “Vi ho dato tutto” e loro rispondono “ Ed era tempo che ce lo deste”. Un altro figlio privo di rispetto, determinato ma disonesto nella sua voglia di riscatto e di libertà dal proprio destino sociale, è lo spavaldo Edmond, figlio illegittimo di Gloucester, animato dalla verve di Giacinto Palmerini.

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